Stefania Roncroffi (Reggio nell'Emilia)
Sulle orme di un antifonario in notazione nonantolana

 

Nel contesto dello sviluppo della scrittura musicale, la notazione nonantolana occupa un posto di grande rilevanza per la sua antichità, la particolarità del segno grafico e la ristretta area di diffusione, che, da Nonantola, si espande verso la pianura lombardo-veneta. Le fonti superstiti sono di numero e consistenza abbastanza limitata e, tra i pochissimi manoscritti pervenuti, mancano i libri liturgici di maggior uso, come graduali e antifonari. In questo contesto, recenti acquisizioni di nuove fonti e di elementi di interconnessione fra esse risultano particolarmente interessanti, poiché consentono di ricostruire una piccola porzione di un antifonario degli inizi del secolo XII.

A seguito di una vendita sul mercato antiquario, un frammento in notazione nonantolana è stato recentemente acquistato dall’Università di Princeton, dove è ora conservato con la segnatura MS 138.70. Il frammento mostra notevoli affinità con alcune carte utilizzate per rilegare due registri dei sacramenti rinvenute nell’archivio parrocchiale di Fanano (Modena) e con un altro frammento recentemente restaurato, conservato nell’archivio parrocchiale di Bombiana (Bologna). Tutti provengono da antifonari databili agli inizi del secolo XII, presentano lo stesso sistema di composizione della pagina con 12 linee di testo e musica, gli stessi rapporti tra le parti, la medesima tipologia di scrittura, di notazione musicale e decorazione, con alcuni elementi comuni caratteristici dei singoli segni. Questi dati, unitamente ad alcune particolarità dei testi tramandati, che si iscrivono nella tradizione cluniacense, consentono di concludere che tutte le carte provengono da uno stesso antifonario prodotto nello scriptorium di Nonantola agli inizi del secolo XII, probabilmente dopo le donazioni matildiche del 1103 e prima del terremoto del 1117. Del manoscritto (che era di dimensioni molto piccole, in linea con la sua antichità) sono emerse complessivamente circa 12 carte, contenenti 41 antifone, 22 responsori e 6 intonazioni del salmo invitatorio (alcuni ovviamente incompleti), che rappresentano la porzione più consistente di un antifonario redatto in notazione nonantolana, in assenza di manoscritti completi.