Elena Biggi Parodi (Brescia)
“La scola de’ gelosi” e “Il mondo alla rovescia” di Caterino Mazzolà e Antonio Salieri 

 

Che il prodotto artistico dell’opera italiana fosse condizionato da fattori contingenti è nozione  acquisita e consolidata dalla musicologia (Bianconi-Pestelli, Al Lettore in Storia dell’Opera Italiana). Tale peculiarità determina le ragioni per cui risulta utile stabilire cosa effettivamente conobbero gli spettatori dell’epoca in occasione di ciascuna rappresentazione. Particolarmente interessante è il caso della Scola de’ gelosi di Caterino Mazzolà e Antonio Salieri, che divenne una fonte d’ispirazione per la successiva produzione di teatro musicale, grazie all’elevato numero di rappresentazioni che ottenne in tutta Europa e alla serie di adattamenti e modifiche per oltre cinquanta edizioni, tramandate da decine di testimoni diversi. La partitura autografa fu modificata da Salieri stesso nel corso di oltre tre decenni, indipendentemente dalle produzioni teatrali.

La presente relazione stabilisce e osserva le fonti che corrispondono alla prima rappresentazione veneziana della Scola de’ gelosi del 1778 (dopo il 25 dicembre) e a quella viennese del 22 aprile 1783, realizzata in occasione della riapertura della compagnia di canto per l’opera italiana. A tale produzione collaborò l’esordiente Lorenzo Da Ponte insieme al cast vocale che sarà successivamente protagonista della grande stagione dell’opera buffa e delle rappresentazioni viennesi delle opere di Mozart.  

Nella relazione ho presentato il confronto fra i libretti dell’edizione veneziana e viennese, indicando in particolare le nuove arie provviste da Da Ponte per Vienna nel 1783, e facendo alcune considerazioni per stabilire quanto d’innovativo è in realtà già presente nell’edizione veneziana. Ho mostrato come la partitura autografa della Scola de’ gelosi non corrisponda del tutto né a ciò che fu messo in scena a Venezia né all’allestimento di Vienna, poiché vi si trovano arie composte per Vienna, ma permangono arie del libretto veneziano, che nel libretto viennese erano state sostituite. Ho riportato inoltre la notizia di alcune arie autografe della Scola, conservate separatamente a Vienna, espunte (probabilmente per mano dello stesso compositore) dalla partitura autografa, ma aggiunte come possibili sostituzioni nella partitura d’uso e rilegate a coppie insieme a quelle effettivamente presenti nel libretto viennese. 

Nel caso del Mondo alla rovescia alcune vicissitudini fecero sì che la prima rappresentazione avvenisse il 13 gennaio 1795, sedici anni dopo che ne fu iniziata la composizione: l’opera infatti avrebbe dovuto essere allestita a Venezia nel 1779. Nel mio contributo ho offerto un’osservazione completa delle fonti dell’opera, con particolare attenzione al confronto dei differenti stadi di redazione del testo dell’aria «Sento l’amica speme», di cui si conoscono tre versioni: «Sente l’amica speme» della partitura calligrafica della Semiramide di Salieri (1782), «Sento l’amica speme» dell’autografo della Semiramide e «Sento l’amica speme» della partitura del Mondo alla rovescia (1795).