Diciassettesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»

Bologna, 22-24 novembre 2013

 

Abstracts

 

 

 

Fabrizio Bugani (Ravenna)

Da Imola a Hollywood: un italiano nel mondo della musica degli USA nella prima metà del Novecento


L’influenza e il retaggio degli italiani nel mondo della musica statunitense, e in particolare dell’opera, è vicenda nota. Oltre ai più famosi Caruso e Toscanini molti altri artisti hanno lasciato il loro segno e il loro contributo nella formazione di quel sistema artistico ed economico che tuttora riveste fondamentale importanza nel contesto socioculturale degli U.S.A.

Enrico Caruso, Fëdor Ivanovič Šaljapin, Alfred Arnold Cocozza (in arte Mario Lanza) e una intera generazioni di cantanti d’opera tra i quali Claramae Turner, Mary Linda Bowen e Patricia Munsell hanno affinato le loro voci con un oscuro maestro di musica imolese, Giacomo Spadoni, uno delle migliaia di emigranti giunti negli Stati Uniti in cerca di fortuna. Sbarcato a Ellis Island nel 1910, intraprese la carriera di maestro di coro in alcuni dei più importanti teatri statunitensi, quali il New York Metropolitan, la Chicago Civic Opera House, la San Francisco Opera House, e in importanti festival come il Ravinia Opera. Affermatosi anche come vocal coach, intraprese negli ultimi anni della propria vita l’attività di direttore d’orchestra per l’industria discografica e per gli studios hollywoodiani, dove ebbe anche un’esperienza come attore al fianco di Ezio Pinza e Lana Turner.
La relazione riferisce, attraverso le tappe della vita di un poco conosciuto musicista italiano, l’evolversi di un sistema nel quale la musica, complici l’avvento del sonoro nel cinema e l’affermazione di tecniche sempre più perfezionate nella registrazione sonora, passa in pochi anni da evento quasi esclusivamente limitato ai teatri e agli auditorium a prodotto di massa fruibile nell’intimità della propria casa e nell’oscurità delle sale cinematografiche.